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Protocollo bullismo e cyberbullismo

I.C FRANCESCO D’ESTE Massa Lombarda (RA) Protocollo BULLISMO / CYBERBULLISMO

Descrizione

Protocollo BULLISMO / CYBERBULLISMO
Analisi del fenomeno/ Cenni storici
• Le prime ricerche sul bullismo, fenomeno sempre esistito e da molti
sperimentato, datano a più di trent’anni fa.
• La letteratura ci offre molti spunti: Franti, il bullo del libro Cuore, Rosso
Malpelo, vittima verghiana….
• Fenomeno spesso nascosto/attenuato dai falsi miti:

«Il bullismo fa parte di un normale percorso di crescita!»
«Sono solo scherzi tra ragazzi…»
«Il bullismo fortifica il carattere!!»
«I maschi sono maschi: è nella loro natura
comportarsi in modo rude.»
«A volte le vittime, con il loro modo di essere, attirano le prepotenze dei
compagni…se le cercano!»
COS’E’ IL BULLISMO?
Definizione:
Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e
intenzionale, di natura sia fisica sia psicologica, oppressivo e
vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di
persone considerate dal soggetto/i che perpetra l’atto in questione, come
bersagli facili e/o incapaci di difendersi.
Tipologie:
● FISICO: colpi, pugni, strattoni, calci, furto, danneggiamento degli
oggetti personali della vittima.
● VERBALE: offese, minacce, soprannomi denigratori e prese in giro.
● INDIRETTO: esclusione sociale, pettegolezzi, diffusione di calunnie,
mettere in giro cattive voci.
Ruoli:
Il bullismo si sviluppa in un gruppo di pari in cui ogni membro gioca uno
specifico ruolo:
▪ BULLO (colui che compie atti di bullismo e manifesta un atteggiamento
aggressivo)
▪ VITTIMA (colui che subisce le prepotenze)
▪ SOSTENITORE DEL BULLO (colui che incita e spalleggia il bullo)
▪ ESTERNI SPETTATORI PASSIVI (presenti agli atti di bullismo, ma non
intervengono)
▪ DIFENSORE DELLA VITTIMA (colui che prende le difese della vittima,
consolandolo e/o cercando di fermare il bullo)
Il pregiudizio:
• Sessista: stereotipi negativi connessi al genere

• Etnico: basato sul pregiudizio etnico o culturale

• Omofobico: stereotipi negativi relativi all’orientamento sessuale

• Verso la disabilità: derisione dei compagni con disabilità fisiche o
mentali

• Verso i compagni più dotati: pressione negativa verso una vittima
dotata
COS’E’ IL CYBERBULLISMO?
Definizione:
Azione aggressiva intenzionale, agita da un individuo o da un gruppo
di persone, utilizzando mezzi elettronici (foto, video, SMS, mail,
chatrooms, siti web, telefonate, social network, forum…), nei confronti
di una persona che non può difendersi.
Tipologie:
• SCRITTO-VERBALE: offese e insulti tramite messaggi di testo,
pubblicati su siti e social-network.
• VISIVO: diffusione di foto o video che ritraggono situazioni intime,
violente o spiacevoli tramite cellulare, siti web e social.
• ESCLUSIONE: esclusione dalla comunicazione on-line, dai gruppi
• IMPERSONIFICAZIONE: furto, appropriazione, uso e rivelazione ad
altri di informazioni personali
L’eredità di Carolina:
legge 71 del 29/5/2017 sul Cyberbullismo
Un fatto di cronaca verificatosi il 05 gennaio 2013 ha scosso l’opinione
pubblica. A Novara, in quella data, si suicidava a 13 anni Carolina Picchio,
vittima di bullismo e cyberbullismo.
Questo gravissimo episodio ha risvegliato la coscienza sociale e politica
che, con intenso lavoro, ha portato alla promulgazione della predetta
legge.
Le parole della giovane vittima ritrovate nella stanza hanno spinto il padre
e la sua insegnante di musica (nel frattempo diventata Senatrice) a
prendere il testimone di Carolina.
La legge 71/2017 ha definito il cyberbullismo in questi termini:
L’obiettivo della legge è contrastare il fenomeno in tutte le sue manifestazioni
con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed
educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime che
in quella di responsabili di illeciti nell’ambito delle istituzioni scolastiche.
Ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo:
In ogni istituto viene individuato un referente per le iniziative contro bullismo e
cyberbullismo. Al dirigente spetterà informare subito la famiglia dei minori
coinvolti e, se necessario, convocare gli interessati per adottare misure di
assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per l’autore.
Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche la Polizia Postale e
le associazioni territoriali.
COSA SI IMPEGNA A FARE IL NOSTRO ISTITUTO:
IL NOSTRO PROTOCOLLO
Come tutti gli istituti, anche il nostro deve avere un TEAM dell’EMERGENZA.
Ogni plesso (primaria e secondaria) deve avere il suo “mini-team” per la
gestione degli episodi di bullismo/cyberbullismo che, in caso di gravi casi,
dovrà relazionarsi con il team dell’emergenza (al plesso Salvo d’Acquisto di
Massa Lombarda il Team dell’emergenza svolge le funzioni anche del
“mini-team”).
Team emergenza ISTITUTO
● Dirigente Scolastica: Prof.ssa Giovanna Castaldi
● Vicaria: Prof.ssa Anna Antonellini
● Responsabile Bullismo/Cyberbullismo: Prof.ssa Laura Spigno
● Psicologa della scuola: Dott.ssa Tessier
● Docente con funzione trasversale e competenze informatiche: Prof.ssa
Sonia Trombetta
● Docente con funzione trasversale e competenze informatiche: Prof.ssa
Ilaria Visani
Per sistematizzare e far conoscere tale procedura, occorre:
– prevedere uno spazio telematico dedicato sul sito della scuola (procedura
logistica e aggiornamenti continui sulle attività proposte)
– organizzare almeno due incontri formativi e obbligatori all’anno: uno con
tutto il personale della scuola (docenti e ATA), uno aperto ai genitori.
– dare un’informazione capillare nelle classi (meglio se fatta dal Team),
utilizzando, se possibile, materiali di supporto (poster, presentazioni tramite
LIM, dépliant etc.)
– inserire nella programmazione di ogni docente almeno un argomento che
possa essere ricondotto alla tematica del bullismo/CYB in modo che diventi
tematica trasversale (a partire da quest’anno, tale tematica è inserita nel
nucleo concettuale di CITTADINANZA DIGITALE, all’interno della materia
EDUCAZIONE CIVICA):
– condividere la procedura con tutti gli attori posti in essere (allievi, docenti,
personale ATA e genitori)
– inserire la procedura nel Regolamento di Istituto e nel PTOF
DEFINIZIONE DELLO STEP 1 DEL PROTOCOLLO – LA PRIMA
SEGNALAZIONE
Come deve essere strutturata la prima segnalazione? Sia in forma cartacea
(prevedere un luogo di reperibilità, per esempio bidelleria) e on-line (nello
sportello dedicato al Bullismo /CYB – procedure)
Chi può segnalare? Chiunque (allievi, docenti, personale ATA e genitori)
Come? Tramite la scheda di segnalazione (ALLEGATO A) (scaricata dal sito
o ritirata in bidelleria) o interloquendo direttamente con il docente (che dovrà
a sua volta compilare la scheda). Nessuna scheda può essere anonima.
Dove sono raccolte le segnalazioni? La scheda di segnalazione compilata
sarà oggetto di valutazione del docente che avrà accolto la segnalazione o
del coordinatore di classe nel caso la scheda venga riconsegnata in
bidelleria.
DEFINIZIONE DELLO STEP 2 DEL PROTOCOLLO – VALUTAZIONE
APPROFONDITA
Nel caso in cui si ravveda un reale caso di bullismo/CYB, si contatta il
“mini-team” del proprio plesso che dovrà compilare la scheda di valutazione
approfondita (ALLEGATO B) e mettere in atto le strategie da attuare.
Nel caso in cui il caso di bullismo/vittimizzazione sia conclamato, contattare il
team dell’emergenza e fornire la scheda di valutazione approfondita.
DEFINIZIONE DELLO STEP 3 DEL PROTOCOLLO – IL MONITORAGGIO
Il monitoraggio è l’ultima fase, forse la più importante. Si procede con colloqui
cadenzati sia con la vittima che con il bullo per un feed-back costante
compilando la scheda di monitoraggio (ALLEGATO C).